IL QUADRO DELLE AGEVOLAZIONI ALL’ASSUNZIONE: QUALI SCADONO NEL 2025 E QUALI RIMANGONO NEL 2026

Entro il 31 dicembre 2025 terminano alcune agevolazioni per le assunzioni introdotte dal “Decreto Coesione” (DL n. 60/2024 convertito in legge n. 95/2024). Le misure riguardano in particolare giovani, donne e lavoratori assunti nelle aree del Mezzogiorno.
Alcune agevolazioni valide nel 2025 continueranno invece ad avere efficacia anche nel 2026: decontribuzione Sud Pmi e la maxi-deduzione del costo del lavoro. Ma vediamo più nel dettaglio.
Bonus giovani under 35 del “Decreto Coesione”
(si vedano sull’argomento le nostre circolari n. 124/2024, 44/2025, 64/2025, 120/2025 e n. 131/2025)
In caso di assunzione di giovani under 35 entro il 31 dicembre 2025, i datori di lavoro del settore privato possono applicare uno sgravio totale dei contributi previdenziali a proprio carico (restano esclusi i premi Inail).
Deve trattarsi di persone che non abbiano mai avuto in passato un contratto a tempo indeterminato.
In questo caso l’impresa ottiene un esonero che è totale, entro il tetto massimo di 500 euro al mese, per un periodo di 24 mesi, che diventa di 650 euro se l’assunzione avviene in una zona “Zes” del Mezzogiorno.
Bonus donne del “Decreto Coesione”
(si vedano sull’argomento le nostre circolari n. 125/2024, 49/2025, 121/2025, 132/2025)
Ad essere premiate, se poste in essere entro il 31 dicembre 2025, sono le assunzioni di donne svantaggiate, disoccupate da almeno 24 mesi, oppure da almeno 6 mesi se residenti nelle zone “Zes”, o ancora prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi in settori caratterizzati da forti disparità occupazionali di genere.
Per queste assunzioni è previsto un esonero contributivo del 100% fino a 650 euro al mese, per una durata di 24 mesi.
Incentivi per le assunzioni nelle zone “Zes”
(si veda la nostra circolare n. 125/2024)
Lo stesso “Decreto Coesione” ha rafforzato anche il sostegno all’occupazione nelle “Zone economiche speciali” (Zes) del Mezzogiorno: Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.
Le imprese che assumono a tempo indeterminato in queste aree tra il 01-09-2024 ed il 31-12-2025, beneficiano di un esonero contributivo integrale, fino a 650 euro al mese per 24 mesi.
Decontribuzione Sud Pmi
La decontribuzione Sud 2025, valida fino al 2029, è uno sgravio contributivo per le Pmi del Mezzogiorno, che consiste in una riduzione, per il 2025, dei contributi previdenziali, fino ad un massimo di 145 euro al mese per lavoratore, a patto che l’assunzione a tempo indeterminato sia avvenuta entro il 31 dicembre 2024.
Questa misura, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, mira ad incentivare il lavoro stabile nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Maxi deduzione del costo del lavoro
(si vedano le nostre circolari n. 164/2024, n. 16/2025, n. 154/2025)
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato, fino al periodo d’imposta 2027, la maxi-deduzione del costo del lavoro per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. In questo caso non si tratta di uno sgravio contributivo, ma di un vantaggio fiscale applicabile anno per anno: il costo del lavoro sostenuto per i nuovi assunti, può essere maggiorato del 20% in deduzione dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo. La maggiorazione arriva al 30% se ad essere assunti sono lavoratori molto svantaggiati o meritevoli di maggior tutela.
Ad esempio: se un datore di lavoro sostiene 30.000 euro di costo annuo per un neoassunto, potrà dedurre fiscalmente 36.000 euro. Con aliquota Ires del 24% questo si traduce in un risparmio d’imposta di circa 1.440 euro all’anno per ciascun lavoratore assunto.
Condizioni di base per la fruizione delle agevolazioni contributive
E’ importante sottolineare che per tutte le agevolazioni contributive è necessario rispettare alcuni vincoli generali: regolarità contributiva e fiscale, rispetto delle norme in materia di lavoro e sicurezza, assenza di licenziamenti collettivi o individuali per giustificato motivo oggettivo nella stessa unità produttiva nei mesi precedenti e, in molti casi, l’applicazione delle regole sugli aiuti di Stato “De Minimis”.
Il datore di lavoro inoltre deve:
- essere in possesso del Durc;
- rispettare le norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro;
- osservare le regole imposte da accordi e contratti collettivi nazionali, nonché regionali, territoriali o aziendali, firmati dalle organizzazioni più rappresentative a livello nazionale.