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Il contesto energetico 09/11/2022

A cura di Duferco Energia

Il primo mese è passato…

Siamo quasi a metà novembre e possiamo dire che finora l’abbiamo scampata…il freddo ha risparmiato sia l’Italia che in generale l’Europa. Almeno per il resto della settimana possiamo dire che rimarremo sopra le medie stagionali, poi si vedrà, una settimana alla volta. Nonostante qualche paese abbia iniziato da un paio di settimane ad avere un netto immissioni-prelievi in stoccaggio negativo, la situazione rimane al momento sotto controllo e la media europea di riempimento è sopra al 95%, in aumento WoW. Ancora stabili i flussi in importazione via pipeline.

Il riflesso immediato di questa situazione è il trend spot che da due settimane si è assestato, in Italia, a 140 €/ MWh di media power sui giorni lavorativi e 45 €/MWh come media day ahead al PSV.

I prezzi forward hanno passato una settimana abbastanza piatta, soprattutto per il ponte del 1 novembre. L’unico sussulto è arrivato giovedì scorso quando EDF ha pubblicato una nota in cui ha rivisto al ribasso la produzione nucleare a fine anno: 280 TWh anziché i 300 TWh della previsione precedente. L’impatto è comunque stato limitato perché la causa sono i ritardi alla manutenzione di 4 reattori, non troppo estesi nel tempo. Ormai il 2022 è quasi concluso e la produzione 2023 – 2024 è stata confermata da EDF agli ultimi livelli pubblicati, senza gettare il mercato nel panico.

Il mercato è infine sceso nella giornata di venerdì, portandosi nettamente al di sotto delle chiusure della settimana precedente. Il Cal23 Power Italia ha chiuso a 290 €/MWh (non chiudeva sotto i 300 €/MWh dallo scorso 4 luglio), in ribasso di 38 €/MWh WoW, mentre il Cal23 PSV si è fermato a 124 €/MWh, -18 €/MWh WoW e anche in questo caso la chiusura più bassa degli ultimi 4 mesi. I ribassi sono stati ancora più forti sui forward a breve che seguono i fondamentali dello spot: -75 €/MWh per dic-22 power WoW con chiusura a 307 €/MWh, -27 €/MWh invece per dic-22 PSV con chiusura a 111 €/MWh; entrambi i forward sono ora quotati a meno della metà rispetto ai primi scambi di inizio settembre, quando tutti compravano gas a qualsiasi costo per iniettarlo negli stoccaggi.