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LA GESTIONE DEI PERMESSI ELETTORALI DEI DIPENDENTI

I lavoratori subordinati chiamati a svolgere funzioni presso i seggi elettorali in questa tornata amministrativa e per l’imminente referendum abrogativo, possono assentarsi dal lavoro per il periodo corrispondente alle consultazioni.

I lavoratori possono essere chiamati a svolgere una delle seguenti funzioni:

  • presidente e vicepresidente di seggio;
  • segretario;
  • rappresentante di lista o dei comitati promotori del referendum.

Cosa deve fare il datore di lavoro

In dette giornate il datore di lavoro dovrà verificare quali siano i giorni lavorativi o meno.

  • Per le giornate lavorative, il lavoratore ha diritto allo stesso trattamento economico e normativo previsto come se avesse lavorato. La Corte di Cassazione in particolare (Cass. n. 8712/2002) ha stabilito che la prestazione di alcune ore nell’ultimo giorno di consultazione (nel caso trattato si trattava del martedì), deve essere considerata come un’intera giornata. Non è pertanto di rilievo che che l’impegno presso il seggio sia ridotto ad una ovvero ad alcune ore affinchè vi sia il diritto alla corresponsione retributiva per l’intera giornata.
  • Per le giornate non lavorative ovvero festive, queste saranno retribuite con un’ulteriore retribuzione (pari ad una giornata di retribuzione) o in alternativa con giornate di riposo compensativo (si ritiene che la scelta tra la maggiore retribuzione ed il riposo compensativo spetti al datore di lavoro, ma è comunque opportuno trovare un accordo col lavoratore).

Lavoratori posti in Cassa integrazione

Per quanto riguarda i lavoratori sospesi in Cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, o in assegno Fis o in altro fondo, questi hanno diritto di percepire i trattamenti di Cassa integrazione per tutto il periodo relativo alle operazioni elettorali, poiché l’attività prestata presso i seggi non viene dall’Inps equiparata ad un’attività di lavoro. Non decorrono invece i permessi compensativi.

Quale documentazione deve presentare il lavoratore

I lavoratori sono tenuti a presentare all’azienda la copia del certificato di chiamata al seggio e la certificazione firmata dal presidente del seggio con l’indicazione delle giornate di presenza al seggio e dell’orario di chiusura (nel caso di lavoratori che siano presidenti di seggio la certificazione è firmata dal vice-presidente).

Nel caso in cui i lavoratori si devono recare in altri comuni per votare chiederanno permessi che saranno solo a loro carico.