A cura di Duferco Energia
SV Bank come Lehman?
Dopo la fiammata delle quotazioni tra la fine di due settimane fa e l’inizio della scorsa, il peggio sembra rientrare, sebbene EDF abbia annunciato verifiche su 320 saldature ritenute a rischio e che prevede di controllare per il 90% entro la fine dell’anno. La prima risalita era attribuibile al comunicato di due settimane fa in cui EDF rilevava una fessurazione in una linea di sicurezza nel reattore 1 di Pelny, ritenuta poi legata ad una riparazione e quindi non generalizzabile al parco centrali. Poi l’ASN ha aggiunto che EDF avrebbe rilevato “cricche di fatica termica” in altri 2 reattori, uno della stessa Pelny e uno su Cattenom. Ma un comunicato Reuters citando fonti anonime sembrava rassicurare sul fatto che EDF non prevedeva variazioni alla stima di produzione diffusa per l’anno. Infine, venerdì il nuovo comunicato, che, tuttavia, non ha suscitato grande scalpore. Sempre dai cugini francesi arrivano altre notizie bullish, ancorché contingenti. Gli scioperi dovuti alle proteste contro la riforma delle pensioni approvata da Macron hanno fermato molti terminali di rigassificazione del GNL riducendo l’apporto di gas a tutta Europa (ma anche una considerevole fetta di consumi francesi). Tuttavia, a tenere banco la scorsa settimana sono state altre notizie (ribassiste ma non positive), in particolare il calo dei mercati finanziari (e quindi del petrolio) ed i timori di recessione dovuti al fallimento della Silicon Valley Bank, seguito da quello della Signature Bank ed infine la profonda crisi di Credit Suisse in Europa.
La CO2 per i timori di recessione è crollata di oltre il 10% dai 100 €/ton di venerdì 10 marzo (EUA Dec.23) a poco sopra gli 88 di venerdì scorso.
In effetti, diversi clienti industriali già da tempo lamentano rallentamenti negli ordini, anche se c’è ottimismo di ripresa nel Q2. Vedremo, intanto anche l’OCSE ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita del nostro PIL portandole a +0,6% (in linea con quelle di Banca d’Italia) dopo il +0,2% pronosticato a novembre22. In ogni caso, le temperature continuano imperterrite nella loro “clemenza” (eccezion fatta per il settore idrico e quindi idroelettrico) e conseguentemente anche i consumi italiani ed europei continuano ad essere sui minimi, così come le erogazioni dagli stoccaggi. Motivo per cui l’ambiente rimane ancora abbastanza ribassista, seppur contraddistinto da forte volatilità ed incertezza.