News

Il contesto energetico aggiornato al 24 Aprile 2024

A cura di Duferco Energia 

1. IL CONTESTO ENERGETICO

Suonano le sirene in Iran, solo per questa volta?

Le preoccupazioni di una controffensiva israeliana nei confronti dello stato iraniano si sono rivelate fondate: la sveglia del venerdì, infatti, è suonata con un grido di allarme per l’attacco a una base aerea iraniana. I mercati del gas e del petrolio, come ci si poteva attendere, hanno aperto scambiando a 2 €/MWh sopra la chiusura del giorno precedente. La paura di un’ulteriore escalation è però diminuita nel corso della giornata. Dal momento che la reazione di Israele non è stata particolarmente violenta, i principali analisti l’hanno interpretata come un principio di de-escalation.

La settimana dei mercati è stata quindi caratterizzata da oscillazioni di prezzo dettate dall’incertezza della controffensiva israeliana. La chiusura dei mercati del venerdì ha riportato un po’ di respiro: il PSV Month+1 ha chiuso a circa 33 €/MWh, riallineandosi alla chiusura della settimana precedente, mentre il Brent ha registrato i minimi di aprile 2024. Per quanto riguarda l’energia elettrica, il CAL25 ha chiuso invece intorno ai 107 €/MWh, in rialzo di circa un paio di €/MWh rispetto alla chiusura della settimana precedente.

Al di là delle tensioni geopolitiche i fondamentali del gas restano però piuttosto stabili: continua il riempimento degli stoccaggi, che ad oggi segnano un 62% a livello europeo, con picchi al 69% in Germania. Lo spread gas winter-24 – PSVda rimane positivo, con una media di circa 4 €/MWh da metà marzo, registrando massimi di circa 6€/ MWh e minimi di 2 €/MWh. Lo spread positivo incentiva gli operatori a comprare il gas spot, stoccarlo e fissarsi già il margine per la rivendita dell’inverno successivo. Le temperature continuano ad essere miti, praticamente azzerando la domanda civile, mentre i flussi gas, prevalentemente quelli del GNL continuano ad essere stabili. La situazione lato mercati, quindi, preoccupa solo per eventuali nuove tensioni geopolitiche. Qualora non vi fossero nuove evoluzioni sui due fronti di guerra, potrebbero verificarsi nuovi trend ribassisti, specialmente nei prossimi mesi.

Si segnala, infine, che la scorsa settimana il MASE ha pubblicato il decreto sul superamento del PUN, rendendo quindi ufficiale quanto era già stato previsto dal TIDE. Il passaggio da PUN a Prezzo Zonale, però, non sarà immediato: il MASE, infatti, ha conferito mandato all’ARERA di definire un meccanismo perequativo transitorio per il 2025 per i clienti finali a compensazione del differenziale tra Pz e prezzo di riferimento calcolato dal GME, che ci si aspetta essere il PUN. Di conseguenza, per il 2025, il prezzo che il cliente finale andrà a pagare sarà l’equivalente del PUN, solamente calcolato in maniera diversa, come somma tra Pz +/- differenziale (che può essere inteso come CCT).