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Il contesto energetico aggiornato al 28 Giugno 2023

A cura di Duferco Energia

Il gas norvegese va in vacanza?!

Dopo l’esplosione di due settimane fa sembra essere tornata un po’ di calma sui mercati, lo spike non è stato completamente riassorbito ma i prezzi si sono stabilizzati e la volatilità sembra per ora rientrata nei ranghi.

I fondamentali restano buoni anche se Europa e soprattutto UK dovranno fare a meno di circa 70 mln/mc/gg per circa un mese a causa dell’interruzione delle manutenzioni nell’impianto di trattamento del gas di Nyhamna (Norvegia), gestito da Shell, che da solo soddisfa circa il 20% del fabbisogno del Regno Unito.

I lavori di controllo e riparazione dovrebbero terminare verso metà luglio e l’allarme resta per ora confinato grazie all’elevato riempimento degli stoccaggi (75%), ma potrà alimentare il contegno della curva dei prezzi in caso di ulteriori rinvii, possibili vista la complessità del problema riscontrato nell’impianto.

I prezzi spot si sono gonfiati ancora l’ultima settimana a causa soprattutto dei problemi all’import dalla Norvegia e alla domanda civile per il raffrescamento, con il gas al PSV che è arrivato a sfiorare i 40 €/MWh di media sui giorni feriali, mentre il PUN ha registrato 125 €/MWh di media (+15 €/MWh WoW). Segnaliamo uno storno delle EUA che sul DEC23 sono riscese sotto i 90 €/t verso la fine della settimana.

Continuano intanto ad arrivare dati allarmanti sulla distruzione di domanda industriale, in Italia e Germania ma anche extra-UE. La domanda power domestica è in pesante contrazione anche rispetto allo scorso anno quando la crisi dei prezzi si era già manifestata, con riduzioni dell’ordine del 5-6% YoY per i primi mesi dell’anno. A maggio siamo già arrivati oltre il 7% e giugno potrebbe essere addirittura al 10%. Sicuramente in parte pesano sia il fatto che il caldo quest’anno è iniziato solo di recente e quindi in ritardo rispetto al 2022 sia la ‘scomparsa’ di una fetta di domanda domestica grazie alle installazioni di piccoli impianti FV che stanno crescendo molto rapidamente, ma è innegabile la crisi del comparto industriale, sottolineata anche dai dati macro oltre che dai consumi.