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S.O.S GRAPHICS: DAI CARATTERI MOBILI ALLA STAMPA DIGITALE. Una storia di 25 anni di successo imprenditoriale

Urgenza chiama, S.O.S Graphics risponde! 

 La storia dell’azienda bolognese S.O.S. Graphics inizia esattamente 25 anni fa quando all’interno di una tipografia artigianale, Adriano Raspanti e Raffaella Trocchi – soci in affari e nella vita – decidono di dare una svolta alla propria carriera professionale. Entrambi hanno alle spalle una storia da dipendenti, eppure avvertono l’esigenza di ritagliarsi uno spazio autonomo e personale, forti anche delle competenze provenienti dalle precedenti esperienze lavorative. 

 S.O.S. Graphics nasce nel 1997 come agenzia pubblicitaria che si occupa di grafica e impaginazione. A seguito poi di diverse richieste di stampa da parte dei clienti nasce anche S.O.S. Com, azienda sorella tutt’oggi attiva. Stampa digitale in tutti i formati, archivi fotografici, affissioni, prodotti POP, sono solo alcune della attività che le due aziende svolgono.

Tantissimi i macchinari innovativi con i quali i 55 collaboratori delle due aziende bolognesi offrono soluzioni celeri e moderne in grado di soddisfare clienti di tutti i tipi. Tra le ultime soluzioni approdate in azienda, vi è anche Arianna, un database in grado di contenere tutte le caratteristiche di ogni singolo prodotto, un filo conduttore meno mitologico ma altrettanto affascinante che consente di lavorare un dato una volta sola e usarlo in diversi mezzi di comunicazione. 

 «La nostra è una vera e propria filiera di servizi grafici – commenta Adriano Raspanti – in cui lavoriamo per anticipare le esigenze del cliente o eventualmente rispondere alle loro immediate richieste. Oltre a seguire l’evoluzione di mercato, seguiamo anche i principi della green economy: una volta parlando con un responsabile, è emerso che da un’indagine risultava che molti negozi buttassero via 60% di quello che gli mandavamo. Da lì è nata l’idea di creare un database in cui il singolo negozio cliente si collega, seleziona quello che gli serve per ottenere solo pacchetti di prodotti dei formati di cui ha necessità. Oggi tutt’al più i livelli di spreco si aggirano intorno al 6/7 %». 

Da dipendente a imprenditore, il lavoro e il grado di responsabilità di Adriano Raspanti sono cambiati nel tempo: «Se potessi tornare indietro? – si domanda Adriano – Rifarei tutto ciò che ho fatto. Essere imprenditore significa essere un uomo libero che deve dare spinta, energia ed esempio ai propri collaboratori, senza i quali oggi non saremmo quello che siamo. Buon compleanno a noi!».